Diario di una stagista: Social week
In questa giornata super impegnativa non mi sono dimenticata di voi, ritaglio sempre del tempo per dedicarmi a condividere con voi i miei pensieri; dal diario di una stagista vi racconto della social week.
Oggi vi voglio parlare di un evento che ha scatenato panico lunedì pomeriggio verso le ore 17:30, il blackout di Facebook, Instagram e Whatsapp.
Un’interruzione che ha provocato diversi malumori soprattutto tra noi giovani però c’è anche chi ha detto che ha vissuto con serenità perchè il proprio smarthphone ha smesso di suonare per oltre sei ore.
Voi come avete reagito al blocco di queste app?
E’ stato strano non avere le tre app funzionanti, per esempio, durante la serata di lunedì ho provato più volte a riaggiornare Instagram, entravo su Whatsapp nella speranza di ricevere messaggi e per ultimo controllavo anche Facebook.
Ho letto sui social che alcuni hanno usufruito dopo tanto tempo degli SMS, alcuni hanno utilizzato Telegram e infine c’è una categoria di persone che ha preferito chiamare.
Messa alla prova
Io ho riflettuto nei giorni avvenire e sono arrivata a formulare questa ipotesi: se fosse stato il karma a metterci alla prova?
Viviamo la maggior parte del nostro tempo libero in stretto contatto con questi servizi social e a volte, non ci rendiamo conto del tempo che passa perchè siamo ormai completamente subordinati a questo mezzo.
Una storia rimanda ad un’altra storia, una foto ci fa ricordare un messaggio che magari abbiamo salvato nelle chat archiviate, una persona ci incuriosisce quindi passiamo pochi istanti ad analizzare il suo profilo, un messaggio dietro l’altro fa perdere la cognizione del tempo.
Siamo consapevoli che ormai non possiamo più vivere distanti da queste piattaforme perchè abbiamo verificato che durante le 6 ore avremo aperto in maniera automatica una delle app senza neanche volerlo.
Se la società non riesce più a controllare le abitudini eccessive in rapporto a queste funzioni digitali, deve intervenire qualcuno al fine di far cambiare il pensiero e soprattutto i comportamenti degli utenti.
Quindi mi piace interpretare questo fatto come un segnale che richiami tutti all’ordine.
Instagram e Spotify
Ho deciso di intitolare questa pagina di diario con “Social Week” perchè oltre a far riferimento al blackout, voglio ricordare che in questa settimana si è celebrato l’anniversario sia di Instagram e di Spotify.
Ieri Instagram ha compiuto 11 anni. Dalla sua creazione, l’azienda è riuscita a trasformarsi da un piccolo servizio di condivisione di foto in uno dei social network più popolari al mondo. Secondo quanto riportato dai dati di eMarketer conta 1,074 miliardi di utenti.
In questi anni la piattaforma continua a riaggiornarsi permettendoci di creare tantissimi contenuti ad alta creatività.
Mentre oggi si ricorda il compleanno di Spotify, una piattaforma nata il 07 ottobre del 2008 e realizzata da Daniel Ek. Un servizio che ha rivoluzionato la modalità di usufruire online la musica riuscendo a battere Google e Apple.
Si vocifera che l’anno prossimo su Netflix arriverà una serie tv dedicata a questo servizio molto efficace e soprattutto a portata di un click
Consiglio musicale
Mi vengono in mente molte canzoni che fanno riferimento ai social network, per esempio in altre pagine di diario vi avevo proposto “L’esercito dei selfie” di Rocco Hunt feat Arisa e “La rete” di Francesco Gabbani.
Però oggi vi consiglio “Amore a prima Insta” cantata da Shade.
Dal “segui” agli scatti che giornalmente vengono postate su Instagram, Shade si diverte ad analizzare le diverse pratiche social usuali che tutti compiamo più di una volta al giorno in una canzone di sicuro impatto.
Questa settimana abbiamo imparato che basta un blackout di sei ore a rendere più instabili le nostre relazioni sociali.
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