Diario di una stagista: #breakfree

Oggi all’interno del diario di una stagista non affronterò un particolare tema ma voglio comunicarvi l’importanza di vivere con atteggiamento #breakfree.

Nell’ultimo periodo ci vogliamo liberare di tanti fatti, notizie negative che stanno invadendo le pagine dei giornali, i siti internet, i telegiornali; penso che il mondo si sia fermato oppure siamo ritornati al punto di partenza.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’uomo non si è accontentato della violenza che aveva provocato, delle numerose vittime e delle conseguenze sociali, economiche che aveva comportato.

Tutto questo non bastava perchè nel giro di poco tempo, i paesi vincitori del secondo conflitto hanno iniziato una guerra non violenta ma una competizione di idee, quella che ha preso il nome di “guerra fredda”.

Gli anni passano e l’uomo si ostina non riesce ad immaginare un mondo senza aggressione, dolore, disperazione preferisce vivere nel terrore e nel malessere, nemmeno una pandemia ha cambiato le menti delle persone.

Lockdown

“Lockdown” è stata la parola più utilizzata degli ultimi anni, insieme ad altre parole che sono entrate nel vocabolario della pandemia, come “coprifuoco”, “vaccini”, “mascherine”, “tamponi”.

Ecco, non voglio farvi tornare in mente tristi momenti ma purtroppo sono entrate nella nostra società e sembra impossibile far riprendere il volo alle persone.

Certo, noi siamo tornati a vivere normalmente con l’unica differenza che dobbiamo utilizzare la mascherina, ormai è diventata un accessorio come un paio di occhiali, una borsa ma dobbiamo pensare che la popolazione ucraina è bloccata e ogni giorno deve lottare per poter sconfiggere non un virus ma un nemico più potente.

Purtroppo, essi vivono ancora con restrizioni più rigide: sicuramente la parola coprifuoco viene applicata con il suo significato originale, attribuitogli durante la prima guerra mondiale.

Però, bisogna sottolineare che anche il resto del pianeta rimane catturato all’interno di quest’orribile involucro perchè vive nell’incertezza del domani.

Come potete vedere ho intitolato la pagina di diario con #breakfree ma ci vorranno anni e anni prima di poter raggiungere uno spicchio di libertà.

Magari è solo un’utopia ma sarebbe meglio intervenire prima della distruzione totale.

Potrebbe sembrare un ragionamento catastrofico, fidati non lo è: ormai ho imparato che bisogna essere pronti a tutto.

Consiglio musicale

Nel 1984 i Queen cantavano “I want to break free” e voglio proporvela come consiglio musicale del giorno:

Diario di una stagista: #breakfree

Se la band faceva riferimento ad un amore negativo, oggi voglio darvi una mia interpretazione “io voglio liberarmi” dei pensieri malvagi che dominano la società.

Vorrei anche ricordarvi che l’8 marzo si è celebrata la festa della donna e mi piacerebbe poter diffondere questo hashtag nelle numerose battaglie civili e sociali a cui ogni giorno la donna è costretta a lottare. E soprattutto un pensiero speciale va alle donne ucraine.

Quindi cari ragazzi pensate a che cosa vorreste liberarvi per poter raggiungere un mondo caratterizzato da più amore, pace e sorriso.

Chiara Denti

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