Confessioni di un perfetto estraneo: Diana

Era un po’ di tempo che non pubblicavo le mie interviste e oggi per la rubrica di CONFESSIONI DI UN PERFETTO ESTRANEO vi racconto la storia di DIANA.

Avete presente una di quelle tipiche nottate milanesi estive dove ci sono 24 gradi, umidità e tante zanzare?

Ore 2.43 am sto tornando da un evento verso casa e come sempre la mia playlist GOODNIGHT mi tiene compagnia in una Milano deserta.

CONFESSIONI DI UN PERFETTO ESTRANEO

Mi fermo ad un semaforo rosso ( una rarità per quell’orario ) e il mio sguardo cade sulla bellissima ragazza che è ferma sul ciglio della strada.

Dall’ età di diciotto anni ho sempre pensato che fare il lavoro della prostituta fosse umiliante soprattutto se si hanno delle oggettive qualità di bellezza che possono essere riconosciute universalmente.

Me ne frego di ogni cosa e decido di intervistarla!
Accosto il al marciapiede, scendo e vado da lei.

IO: Ciao, scusa se ti disturbo come ti chiami?

In un perfetto italiano con accento dell’ est mi risponde Diana.

D: è strano che tu sia sceso dalla macchina… Vuoi compagnia?

A questa domanda mi sento molto imbarazzato, ma le rispondo che non ho intenzione di usufruire dei suoi “servizi” e le spiego che sto scrivendo articoli sul mio blog di persone che incontro.  Perfetti estranei, le spiego, ma che fanno lavori o hanno capacità che mi incuriosiscono e che le garantisco l’anonimato.

D: Tranquillo tanto Diana è il mio nome inventato! Mi offri un caffè e qualcosa da mangiare al bar?

IO: Certo!

Ci dirigiamo al bar che dista 15 metri da noi ( famoso in Milano per rimanere aperto tutta la notte ) e dopo aver ordinato incominciamo a chiacchierare.

IO: quanti anni hai?

D: 27 appena compiuti.

IO: Posso essere molto schietto e diretto con te? Ti assicuro che non voglio ne giudicare ne offenderti con le domande che vorrei fare.

D: Se non avessi voluto parlarti sarei già con il cliente che è parcheggiato dal’ altra parte del marciapiede e che mi sta aspettando.

IO: Perchè lo fai? Sei una bellissima ragazza, parli l’ italiano benissimo e non riesco credimi faccio fatica a capire.

D: Tu mi stai chiedendo di raccontarti la storia della mia vita! Non è facile spiegarti in dieci minuti cosa mi è successo. Però visto che stiamo giocando ti farò un breve riassunto!

IO: Grazie!

DA: Sono nata a Mosca e mi sono trasferita in Italia all’ età di 18 anni. In Russia sono diplomata, ma ho fatto il classico colpo di testa e me ne sono andata via piena di sogni, speranze e con la voglia di girare il mondo per scappare da una realtà che mi stava troppo stretta.

IO: Quello che un po’ tutti proviamo e che vorremmo fare!

D: Si ma quando lo fai a volte non va sempre bene. Ho visto in 6 anni praticamente tutta l’ Europa con i risparmi viaggiavo e dove arrivavo lavoravo in nero come cameriera, donna delle pulizie, truccatrice, sai che sono veramente brava a truccare?

Abbassa lo sguardo sorride e mi dice:

D: mi sembra assurdo che io stia parlando con te di queste cose!

IO: La mia rubrica si chiama CONFESSIONI DI UN PERFETTO ESTRANEO perchè penso che non conoscendosi è molto più semplice dire certe cose, si tratta solo di rompere il ghiaccio.

D: hai ragione! Allora ti dirò che mi sono sposata con un italiano e che ovviamente non ha funzionato perché per ironia della sorte dopo due anni è scappato con una messicana per realizzare il suo sogno e adesso non ho la minima idea di dove sia.

IO: cavolo!

D: Senza soldi, ti giuro che ho provato a fare di tutto, ma proprio di tutto! Alla fine una sera mi sono messa un vestito molto corto, scarpe con il tacco, mi sono truccata come una principessa e mi sono buttata.

IO: Lo hai fatto così di getto, senza pensarci troppo?

D: in realtà nella casa in cui abitavo c’era una ragazza che mi ha parlato di quello che faceva lei e di quanti soldi guadagnava… Alla fine l’ ho fatto e adesso dopo quasi due anni la cosa più strana che mi sia capitata sei proprio tu, che non vuoi scopare, ma vuoi parlare con me.

Dopo questa sua affermazione sono io ad abbassare lo sguardo… Rimango in silenzio e poi le chiedo:

IO: perchè non ti trovi un pollo da spennare? Sei bellissima, non credo che avresti difficoltà a trovarti un uomo benestante che ti possa ” aiutare ” e così non saresti più costretta a fare quello che fai.

D: Tu hai ragione, ma ti posso assicurare che adesso io non sono infelice, non ho schifo di quello che faccio e sopratutto non mi sento denigrata come donna. Ho una mia dignità che è difficile da capire. Ho delle mie regole sul lavoro che seguo e che tu ci creda o meno ho trovato tante amiche che lo fanno e che rispetto tantissimo.

IO: Non volevo offend…

Mi interrompe subito e mi dice

D: Sai qual’è il vero problema?

IO: dimmi…

D: Che ci sono più uomini che puttane, e che tu sei uno su UN MILIONE! Quando lo dirò alle mie amiche ti assicuro che nessuna mi crederà e alla fine ci faremo una bella risata!

D: Lo vedi quello? ( Mi indica una persona in giacca e cravatta fuori dal bar ) E’ un padre di famiglia, con 3 figli e una moglie che faceva il mio lavoro…. MAGARI UN GIORNO….

SI alza mi saluta e mi ringrazia per il caffè e mi dice

D: Vado a lavorare, magari incontrerò quello giusto anche per me!

Ciao Diana.. e grazie!

Marco Racchella

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