Confessioni di un perfetto estraneo… Massimo gigolò per caso.

Confessioni di un perfetto estraneo… Massimo gigolò per caso

 

Le persone fanno fatica ad immaginarlo, Massimo faceva il ” mestiere più vecchio del mondo ” lo Gigolò.

Associare la prostituzione al mondo maschile non è facile, ma è un mondo che viene tenuto nascosto e celato per essere indisturbato.

Esordisce così Massimo ( nome di fantasia ) quando lo incontro in un bar milanese. Ovviamente ci siamo dati appuntamento e per questioni di privacy non potrò divulgare altri dettagli sulla sua persona.

Massimo: Mi fa ridere essere qui a parlare del mio ex lavoro. È strano pensare che qualcuno si interessi al mondo della ” bella vira ”  femminile, normalmente si parla di festini e di prostituzione al femminile.

Io: io penso che non ci sia differenza, ma quello che vorrei capire è perché sei arrivato a fare questo lavoro.

Massimo: per puro caso! All’inizio è un gioco e poi un divertimento e alla fine una droga. Ero giovane, disoccupato e alla ricerca di un lavoro prima di partire per le vacanze con gli amici. Un mio conoscente davanti a una birra mi fa una di quelle proposte da annunci internet: Vuoi guadagnare 2.000 euro al mese senza faticare? Te la faccio breve, mi sono ritrovato ad un corso per il perfetto gigolo’ senza neanche rendermi conto di quello che stava accodendo, però posso dirti che quell’ estate l’ ho passata su una barca a vela stipendiato e pagato per un mese tra Sardegna, Isola d’Elba e Capri.

Io: Avrai sicuramente dei bei ricordi e anche delle brutte esperienze da raccontarmi, ma perchè alla fine decidi di sm,ettere di fare una vita così affascinate?

Massimo: Di ricordi ne ho davvero tanti sia belli che brutti. Per fortuna ho smesso prima che i brutti superassero i belli!!! Ti dirò la verità caro Marco: La vita da ” accompagnatore ” è intrigante, divertente e a volte ti regala vacanze da sogno, ma ovviamente c’e’ sempre il rovescio della medaglia.

IO: sarebbe?

Massimo: Raccontare aneddoti è facile e divertente, ma ti invito a pèensare ad un giorno qualsiasi dell’ anno il 16 novembre, dove hai il mal di testa, hai lavoratomla sera precedente, sei senza energie e devi andare a cena con Vanessa ( nome di fantasia ) che non conosci con la quale devi essere elegante, brillante e non sai mai cosa succederà dopo aver mangiato. Ecco queste sono le situazioni che a lungo andare ti logorano e come in tutti i lavori ti portano ad odiarli.

IO: Quindi mi vuoi dire che non puoi rifiutarti di uscire a cena con la Vanessa di turno?

Massimo: Certo che puoi! Il problema sta nel fatto che ci sono persone che contattano siti internet e vogliono solo te. Perdere il ” Pacchetto clienti ” equivale a uscire dal giro. Puoi rifiutarti a tuo rischiho e pericolo.

IO: Posso chiederti quanto guadagnavi?

Massimo: Nel pieno dell ‘apice guadagnavo guadagnavo tanto. Non mi va che pubblichi cifre però posso dirti che avevo un tenore di vita più che dignitoso.

IO: Quando hai capito che dovevi smettere?

Massimo: Ero diventato schiavo dei soldi. Non potevo più farne a meno e ho deciso di riprendermi la mia vita in mano. Era diventato tutto un IMMENSO COMPROMESSO che non riuscivo più a gestire. I miei genitori, i miei amici e le varie ” fidanzate ” che ho avuto non sapevano del mio lavoro. Io ero un agente di cambio che stava facendo carriera e che lavorando con l’ estero aveva orari assurdi a causa del fuso, avevo viaggi organizzati dalla mia compagnia, e i miei introiti li giustificavo con i bonus che l’ azienda mi dava. Vivevo in un mondo parallelo senza più riuscire a distinguere la verità dalla finzione. Rischi di impazzire.

IO: E’ stato difficile smettere?

Massimo: A livello pratico NO! prendi la sim telefonica con la quale lavori e smetti di usarla o la rompi. A livello mentale è stato difficilissimo. Oggi con i social network la tua faccia è in vetrina e il rischio che delle mie ex clienti mi rintracciassero era molto elevato. Avevo anche pensato di cambiare città! Pensa solo a tutti ilocali, hotel, ristoranti e motel che ho frequentato! Andare in giro era diventato per me imbarazzante e pericoloso, perchè le persone con le quali uscivo non sapevano il motivo per cui il titolare del locale “X” mi conoscesse; per non parlare poi del rischio dell’ incontro casuale che avrebbe complicato di molto la situazione.

IO: Ti è capitato di doverti arrampicare sugli specchi per giustificare qualcosa dopo che hai smesso di lavorare?

Massimo: Tante volte Marco. troppe! Infatti ho cambiato città, look, e stile di vita totalmente.

IO: Adesso cosa fai?

Massimo: preferisco non risponderti pubblicamente.

IO: Grazie Massimo sei stato gentilissimo.

Massimo: Grazie a te e confido nel tuo buon senso per pubblicare solo ciò che è pubblicabile.

Dopo questa breve chiacchierata ci siamo salutati.

Massimo mi ha aperto un mondo che è oscuro a tanti e che sinceramente visto in maniera superficiale può attrarre tante persone, ma come sempre c’è il rovecio della medaglia che ha un prezzo molto duro da pagare.Confessioni di un perfetto estraneo… Massimo gigolò per caso.

Marco Racchella

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