Apple dichiara guerra alle fake news
Oggi, si sa, le bufale o fake news che dir si voglia sono all’ordine del giorno. Spesso sono semplicemente divertenti e rasentano il limite della credibilità; in altri casi, invece, possono causare grossi problemi e danni d’immagine a chi ne viene coinvolto.
Da tempo, quindi, sia i motori di ricerca che le piattaforme social si sono mobilitati per evitare o perlomeno contenere il dilagare di queste notizie false.
L’ultima novità in fatto di guerra alle fake news arriva da Apple, per cui questo problema sembra essere diventato di importanza prioritaria.
L’azienda, attraverso il CEO Tim Cook, ha infatti annunciato una nuova collaborazione con diverse società con lo scopo di educare i giovani grazie a programmi di alfabetizzazione mediatica, che sviluppino il senso critico, indispensabile nell’odierna era digitale.
Tra i paesi partner figura anche l’Italia, con l’Osservatorio Permanente Giovani Editori.
Anche i social network, soprattutto Facebook, si sono sentiti fortemente chiamati in causa dalla lotta alle fake news.
WhatsApp, ad esempio, ha intenzione di introdurre una funzione che permetterà agli utenti di verificare l’attendibilità delle foto condivise sulla chat risalendo alle origini.
Questo forte interessamento alle fake news, però, secondo molti non è dovuto a scopi filantropici, ma ad un nuovo servizio in abbonamento che potrebbe essere introdotto da Apple già a partire dal 25 marzo.
L’idea di implementare la già esistente Apple News circolava già dallo scorso anno, in seguito all’acquisizione da parte di Apple di Texture, nota piattaforma di “streaming” editoriale.
L’iniziativa consisterebbe oggi nel raggruppare tutti i migliori esponenti dell’editoria digitale, inserirli in un’unica applicazione e offrire tutti i contenuti disponibili agli utenti sotto forma di abbonamento mensile a circa 10 dollari al mese.
In questo modo tutti i siti che quotidianamente si dedicano a rilasciare fake news saranno esclusi, ma potrebbero comunque rimanere nella versione gratuita dell’app.
L’idea di un’informazione sì di qualità ma a pagamento fa già storcere il naso a molti, che vedono nel progetto solo un nuovo modo di guadagnare da parte del colosso di Cupertino.
A quanto pare, infatti, Apple tratterrà il 50% degli abbonamenti sottoscritti.
Non è però chiaro se e quando questo abbonamento arriverà anche in Italia, dato che il progetto, ad ora, non è effettivamente stato presentato nemmeno negli Stati Uniti.